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      Per lo più costui disegna di tramandare ai suoi figli quella potenza, che il popolo gli ha conferita. Ora da che costoro si son fissati in un tale disegno, è cosa sorprendente il vedere di quanto eglino si lascino addietro in ogni sorta di vizj, ed anche nella crudeltà tutti gli altri tiranni. Essi non ravvisano altro miglior mezzo da consolidare la loro recente tirannide, che quello di estendere sì fattamente la servitù, e di rimuovere tutti gli oggetti della libertà in modo, che ancorchè siane la memoria freschissima, giungano a farla da tutti pienamente obbliare. Laonde, a dir vero, io osservo bene fra costoro qualche differenza, ma non saprei giammai indicare fra loro la scelta. Poichè sono bensì diversi i mezzi di pervenire agl'Imperj, ma il modo d'imperare è sempre uniforme. Gli eletti s'avvisano d'aver impreso a domare de' tori, e da tali li trattano: i conquistatori credono d'avervi dritto non altrimenti che sopra una lor preda; e i nati pensano poterne fare lo stesso, come de' loro schiavi naturali.
      Ma fingiamo il caso, che per accidente sorgesse in oggi una Nazione tutta nuova, e non ancora assuefatta alla dipendenza, nè avida della libertà, e che ignorasse tutto ciò che vi è nell'una, e nell'altra o appena appena sapessene i nomi: se sele proponesse di essere schiava, o di vivere libera, a qual partito appiglierebbesi ella mai? Non si dee punto mettere in forse, ch'ella non fosse per preferire di molto l'obedire soltanto alla ragione, che il servire ad un uomo: ammeno che non fossero gl'israeliti, i quali senza violenza, e senza necessità si diedero ad un tiranno.


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Discorso di Stefano della Boetie della schiavitù volontaria o il Contra uno
Etienne de la Boetie
di
1799 pagine 55

   





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