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      Ma ancorchè ciò non fosse io non vorrei certamente entrare in lizza per iscruttinare la verità delle nostre storie, e per investigarle tanto sottilmente da togliere un sì bel campo ove potrà con tanta felicità far belle prove la nostra poesia francese, la quale sebbene non sia per ora ancor troppo esercitata, ma sembri quasi creata di fresco dai nostri Ronsard(21), Bajf e du(22) Bellay; pure costoro migliorano in ciò sì fattamente la nostra favella, che oso sperare, che fra breve i Greci, ed i Latini non avranno a questo riguardo niun altro vantaggio su di noi, se non per avventura il dritto di anzianità. E certamente io non sarò per fare un sì gran torto al nostro ritmo (giacchè io servomi volentieri di una tale parola, che affatto non mi dispiace): imperocchè quantunque alcuni l'abbiano avvilito, purtuttavia io veggo moltissimi uomini, che son da tanto di nobilitarlo di bel nuovo, e di rendergli il suo primiero lustro.
      Ma io ripeto, che gli farei gran torto in privarlo ora di quei bei racconti toccanti il re Clodoveo, de' quali già sembrami di vedere come lepidamente avrà agio da divertirsene la vena del nostro Ronsard nella sua Franciade. Io non ignoro di quanto egli sia capace; m'è noto l'acume dell'ingegno suo, e conosco la di lui bella grazia. Saprà ben egli tirar partito del nostro Oroflamma non meno, che i Romani dai loro Ancili(23), o scudi caduti da cielo al dir di Virgilio. Egli maneggerà sì bene la nostra ampolla, come gli Ateniesi il loro paniere(24) d'Erisicrone.


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Discorso di Stefano della Boetie della schiavitù volontaria o il Contra uno
Etienne de la Boetie
di
1799 pagine 55

   





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