Chi udì mai parlare d'un amore così sfrenato, chi di un affetto così ostinato, ove si lesse mai che un uomo fosse più tenacemente, e più furiosamente appassionato d'una donna quanto costui di Poppea? E pure(27) fu costei da lui stesso avvelenata. Agrippina di lui madre ucciso avea suo marito Claudio per fargli scala al trono imperiale, nè mai ricusò di fare, e di patire qualunque cosa per dargli piacere; e pure il di lei stesso figliuolo, il di lei allievo il di lei imperatore, fatto di mano sua, dopo averla mille volte insidiata, le tolse finalmente di propria mano(28) la vita. Nè vi fu allora alcuno, che non dicesse aver ella una tal punizione troppo ben meritata, purchè venuta le fosse da ogn'altra mano fuor che da quella, che a lei la diede. Chi vi fu mai più pronto a lasciarsi menar pel naso, più semplicione, o per meglio dire più babuasso di Claudio imperatore? Chi più incapricciato d'una moglie di quello, che lo fosse stato costui di Messalina? E pure alla fine abbandonolla in mano al carnefice. La sciocchezza non lascia mai i tiranni, quando essa portagli all'incapacità di far bene. Ma non so come accada, che per esercitar la crudeltà anche verso quelli che loro sono più intimi, per poco ingegno ch'eglino s'abbiano, subite svegliasi in loro. È assai vulgato quel lepido motto(29) di colui, che compiacendosi in vedere la gola scoperta d'una sposa da lui teneramente amata, carezzandola profferì questa bella parola: cotesto bel collo sarebbe troncato all'istante, s'io lo comandassi.
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Poppea Claudio Claudio Messalina
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