Fine.
Note di Coste
(1) Nel testo originale "BEOTIE" [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(2) Iliade lib. II. vers. 204.
(3) Nel testo originale "difendosi" [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(4) Nel testo originale "commicia" [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]
(5) Questo è preso da un trattato di Plutarco, intitolato: Come bisogna educare i fanciulli. Cap. II.
(6) Plutarco nella vita di Catone d'Utica. Cap. 1.
(7) Non è in quello delle malattie che ci cita quì la Boetie, ma in un altro intitolato Dell'aria, delle acque, e de' luoghi, in cui Ippocrate dice al § 41: Che i popoli più belli di Asia, Greci, e barbari sono quelli, che, non essendo governati dispoticamente, vivono sotto leggi che s'impongono da loro stessi e che, laddove gli uomini vivono sotto de' re assoluti, essi sono necessariamente timidi. Trovansi gli stessi sentimenti piú particolarmente sviluppati nel §. 40 dell'opera medesima.
(8) Una malattia pestilenziale essendosi sparsa nelle armate di Artaserse re di Persia, consigliato questo principe a ricorrere in tale occasione all'assistenza d'Ippocrate, scrisse ad Istane governatore dell'Ellesponto, incaricandogli d'indurre Ippocrate ad andare alla corte di Persia, offrendogli quanto denaro ei volesse, ed assicurandolo in nome del re, ch'egli andrebbe del pari coi più grandi signori di Persia. Istane eseguì puntualmente quest'ordine; ma Ippocrate gli rispose sul fatto, che egli era provveduto abbastanza di tutte le cose necessarie alla vita, e che non gli era permesso di godere delle ricchezze de' Persiani, nè d'impiegare l'arte sua a guarire de' barbari, che erano nemici de' Greci.
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