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      (27) Secondo Svetonio, e Tacito Nerone la uccise con un calcio, che le diede mentre era gravida. Poppeam, dice il primo nella vita di Nerone § 35. unice dilexit; & tamen ipsam quoque ictu calcis occidit. Tacito aggiunge, che è stato piuttosto per passione, che per fondamento ragionevole, che alcuni scrittori han publicato, che Poppea era stata avvelenata da Nerone. Poppea, dice egli, mortem obiit fortuitâ mariti iracundiâ, a quo gravida ictu calcis afflicta est. Neque enim venenum crediderim, quamvis quidem scriptores tradant, odio magis quem ex fide. Annal. lib. 16.
      (28) Vedi Svetonio nella vita di Nerone §. 34.
      (29) Di Caligola, il quale dice Svetonio nella sua vita §. 33. Quoties uxoris, vel amicule collum exoscularetur, addebat: tam bona cervix simul ac jussero demetur.
      (30) Vedi Svetonio nella vita di Domiziano §. 34
      (31) Che si chiamava Marcia, Erodiano lib. I.
      (32) Antonino Caracalla, che un centurione nominato Marziale uccise con un colpo di pugnale ad istigazione di Macrino, come si può vedere in Erodiano lib. 4. verso la fine.
      (33) Questo è preso da un trattato di Plutarco intitolato: Come si potrà ricevere utilità dai propri nemici, Cap. II. di cui ecco le proprie parole: "Il satiro volle baciare, ed abbracciare il fuoco la prima volta, che lo vide; ma Prometeo gli gridò: Caprone, tu piangerai la barba del tuo mento perciocchè egli brucia quando ti tocca ".
      (34) Questo è il titolo, che si dà ad un re in Omero, e con cui la Boetie complimenta giustamente quei primi ministri, quegl'intendenti, o soprantendenti di finanze, che coll'eccessive, ed ingiuste imposizioni, colle quali opprimono il popolo, devastando, e spopolando il paese, di cui si abbandona ad essi la cura, fanno ben tosto di un regno potente, in cui fiorivano le arti, l'agricoltura, e 'l commercio, un deserto spaventevole, nel quale regna la barbarie e la povertà e gettano il principe nell'indigenza, lo rendono odioso ai sudditi, che gli rimangono, e disprezzabile ai suoi vicini.


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Discorso di Stefano della Boetie della schiavitù volontaria o il Contra uno
Etienne de la Boetie
di
1799 pagine 55

   





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