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      La pressione grave delle circostanze, la minaccia dello straniero, le varie forme di ribellione all'interno, dalla girondina alla vandeana, avean reso necessario un governo di eccezione, che fu il Terrore nato dalla paura. A misura che i pericoli cessavano, cessò il bisogno del terrore; ma la democrazia s'infranse innanzi agli affari, nei quali nasceva la proprietà dei proprietarii nuovi. La costituzione dell'anno III consacrò il principio del moderantismo liberale, dal quale è proceduto tutto il costituzionalismo del continente europeo: ma innanzi tutto fu la via per giungere alla garanzia della proprietà nuova. Cambiare i proprietarii, salvando la proprietà, questo il motto, questa la parola d'ordine, questa l'insegna, che sfidò per anni dal 10 agosto '92, così le sommosse violente, come gli arditi disegni di coloro che tentarono di fondare la società su la virtù, su l'eguaglianza, su la spartana abnegazione. Il Direttorio fu il tramite attraverso del quale la rivoluzione giunse a negare se stessa come conato idealistico; e col Direttorio, che fu la corruzione confessata e professata, divenne realtà il motto: cambiati sì i proprietarii, ma la proprietà è salva! E da ultimo occorreva, a trarre da tante rovine uno stabile edifizio, la forza vera; e questa si trovò in un singolare avventuriere d'insuperata genialità, cui la fortuna avea romanamente arriso, ed il solo che possedesse la virtù di mettere la chiusa della conveniente morale a quella favola gigantesca, perché in lui non era nè ombra, nè traccia di scrupoli morali.


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Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163

   





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