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      Ora, fatta astrazione da' tempi antichissimi a noi ignoti, tutta la storia s'è svolta nei contatti e nei contrasti di varie tribù, e comunanze, e poi di varie nazioni e di vani stati, cioè, le ragioni delle antitesi interne nella cerchia di ciascuna società sonosi sempre andate complicando con gli attriti all'esterno. Queste due ragioni di contrasto si condizionano a vicenda, ma in modi sempre variati. Spesso è il disagio interno che spinge una comunanza o uno stato ad entrare in esterne collisioni; altre volte sono queste collisioni che alterano i rapporti interni.
      Il movente precipuo dei vani rapporti tra le diverse comunanze fu dalle origini, com'è fino ad ora, il commercio nel lato senso della parola, ossia lo scambio: sia che si trattasse di cedere, come in una povera tribù, il solo esuberante, in cambio di altre cose, sia che si tratti, come oggi, della grande produzione in massa, che è fatta ad esclusivo scopo di vendere, per trarre dal danaro il danaro cresciuto d'un tanto. Cotesta enorme massa a accadimenti esterni ed interni, che si accumulano ed accavallano l'un su l'altro nella ordinaria cronistoria, turbano tanto gli storiografici espositori e compendiatori, che essi quasi si smarriscono in infiniti tentativi di artificiali raggruppamenti cronologici e prospettici. Chi invece segua lo sviluppo interno dei varii tipi sociali quanto alla loro struttura economica, e consideri le vicende politiche come particolari resultati delle forze operanti nella società, finisce da ultimo per vincere il confuso della molteplice ed incerta impressione empirica, e al posto della linea cronologica, del sincronismo e della prospettica, mette la serie concreta di un processo reale.


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Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163