) E oramai noi siamo in grado di ritrovare il filo conduttore di ciò che per astrazione si chiama spirito scientifico: né alcuno si maraviglia più, che tutto nelle scoverte scientifiche sia proceduto come nei primissimi tempi, quando la rozzissima elementare geometria degli egizii ebbe origine dal bisogno di misurare i campi esposti all'annua inondazione del Nilo, e la periodicità di tali inondazioni suggerì, ivi stesso nell'Egitto e nella Babilonide, di ritrovare i rudimenti dei giri astronomici.
E' certamente vero sì, che a scienza avviata, e in parte maturata, come già accadde nel periodo ellenistico, il lavoro di astrazione, di deduzione e di combinazione si continua nella cerchia degli addottrinati in modi, che apparentemente obliterano la coscienza delle cause sociali del primo prodursi della scienza stessa. Ma se noi guardiamo a grandi tratti le epoche dello sviluppo della scienza, e confrontiamo i periodi che gl'ideologi chiamerebbero di progresso e di regresso della intelligenza, ci si palesa la ragione sociale degl'impulsi, ora crescenti ed ora decrescenti, per rispetto all'attività scientifica. Che bisogno avea la società feudale dell'Occidente di Europa, di quelle scienze antiche, che i bizantini serbavano almeno materialmente, mentre gli arabi nei loro vari dominii, o liberi agricoltori, o industriosi artigiani, o operosi commercianti, eran portati a crescere di tanto? E che è la Rinascenza, se non il ricongiungimento dell'iniziale moto della borghesia con la tradizione del sapere antico, ridiventato usabile, e quindi capace di dichiarazione?
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