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      Zeus cessò così di essere ciò che era stato prima, cioè il semplice divo (ossia lucente), o il tonante. Ed ecco quaggiù ad un punto opposto della evoluzione storica, gran numero di pensatori del secolo scorso riducono a un solo dio astratto, che è semplice reggitore del mondo, tutta la variopinta immagine dell'ignoto e del trascendente, che s'era esplicata in tanto lusso di creazioni mitologiche, cristiane o pagane. L'uomo si sentiva più a casa sua nella natura, per via dell'esperimento, e si sentiva più atto a penetrare l'ingranaggio della società, di cui possedeva in parte la scienza. Il miracoloso gli si assottigliava nella mente, tanto che il materialismo e il criticismo han potuto di poi eliminare cotesto povero residuo di trascendenza, senza metter mano alla guerra contro gli dei.
      C'è sì una storia delle idee ma questa non consiste nel circolo vizioso delle idee che spieghino se stesse. Si tratta di risalire dalle cose all'ideato. Questo è un problema: anzi in ciò è una moltitudine di problemi, tante son varie, molteplici, multiformi ed intricate le proiezioni che gli uomini han fatto di sé e delle loro condizioni economico-sociali, e quindi delle loro speranze e dei loro timori, delle loro aspettazioni e dei loro disinganni, nelle ideazioni artistiche e religiose. La linea di metodo è trovata, ma la esecuzione particolare non è facile. Soprattutto bisogna guardarsi dalla tentazione scolastica di dedurre i prodotti dell'attività storica, che si esplica nell'arte e nella religione.


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Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163