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      Traducete questo concetto di pretesa preparazione in quello affatto naturale di verificabili successive condizioni ed eccovi aperta la via per la quale si giunge dalla ideologia del progresso al materialismo storico: e si giunge anche all'affermazione di Marx, che questa forma della produzione borghese è l'ultima forma antagonistica del processo della società.
      I miracoli dell'epoca borghese, nella unificazione del processo sociale, non hanno riscontro nel passato. Ecco lì tutto il Nuovo Mondo, e poi l'Australia, e l'Africa meridionale e la Nuova Zelanda! E son tutti come noi! E poi il contraccolpo nell'Estremo Oriente per la imitazione, e nell'Africa per la conquista! Innanzi a tale universalità e a tale cosmopolitismo, l'acquisizione dei celti e degl'iberi alla civiltà romana, e quella dei germani e degli slavi al ciclo della civiltà romano-bizantino-cristiana, rimpiccioliscono. Cotesta unificazione sempre crescente si riflette ogni giorno più nel meccanismo politico dell'Europa; il quale meccanismo, perché fondato su la conquista economica delle altre parti del mondo, oscilla oramai per gl'influssi e riflussi, che vengono dalle più remote regioni. In questo complicatissimo intreccio di azioni e di reazioni, la guerra fra Giappone e Cina, che fu guerreggiata coi mezzi, o imitati, o a dirittura presi in prestito dalla tecnica europea, lascia le sue tracce, né leggiere né di breve durata, nei rapporti diplomatici dell'Europa, e ne lascia dei più vivi nella borsa, che è la fedele interprete della coscienza dei nostri tempi.


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Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163

   





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