E qui faccio punto; parendomi, che, per una dilucidazione preliminare, ce ne sia oramai abbastanza.
Roma, 10 marzo 1896
Appendice
A proposito della crisi del marxismo.
Mi riferisco qui ad un libro, nè breve, nè di comoda lettura, di Th. G. Masaryk, professore della Università czeca di Praga, venuto in luce proprio di questi ultimi giorni. Quanto sia voluminoso può vedersi a piè di pagina (8), dove n'è dato per esteso il titolo. Non mi propongo però di scriverne la recensione pura e semplice. E se mai paresse, che l'esprimere la propria opinione a proposito d'un libro importi che di quello si faccia la recensione, dirò che questa qui assumerà necessariamente le proporzioni e l'andatura di un quasi-articolo.
Il nome mio e il titolo a capo della pagina potrebbero indurre nel sospetto, che io intenda di mettermi come in una polemica di partito. Il lettore stia d'animo tranquillo. Non confonderò le pagine della "Rivista italiana di sociologia" con le colonne del giornale politico cotidiano (9).
Dirò solo, en passant, come il caso assai curioso del grande affanno, che la stampa politica italiana, sia essa giornaliera o altrimenti periodica, s'è dato per mesi e mesi nel proclamare la morte del socialismo, usando la etichetta della crisi del marxismo, è parso a me un nuovo documento di quel vizio organicamente nazionale, che può oramai definirsi qual diritto all'ignoranza. A nessuno di cotesti egregi becchini del socialismo, che, tanto per far folla intorno alla crisi, andavano mettendo assieme a casaccio i nomi incompatibili fra loro di così varii scrittori, è venuto in mente di proporsi queste semplici e oneste domande: - la critica sorta in altri paesi intorno al marxismo può essa mai riguardare direttamente l'Italia?
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Masaryk Università Praga Italia
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