Ma il signor Masaryk è, invece, un dottrinario, cioè un credente nella virtù delle idee, cioè un accademico, per il quale tutto consiste nella lotta per la concezione generale del mondo (Weltanschauung); e non c'è da maravigliarsi che egli respinga con sovrano disprezzo (passim) l'espressione istinto delle masse Questa critica, che poggia tutta su la presunzione di un giudizio sovranamente imparziale delle lotte pratiche della vita in nome della scienza, e che ignora la rassegnazione del pensiero al corso naturale della storia, è e rimane intrinsecamente caduca, perché s'aggira intorno al marxismo, senza afferrarne mai il nerbo, che è la concezione generale dello sviluppo storico sotto l'angolo visuale della rivoluzione proletaria.
Indugiandomi a definire l'atteggiamento in genere del Masaryk, mi pare di ripagarlo di cortesia italiana dell'ignoranza nella quale egli trovasi per rispetto ai miei scritti in argomento. Se mai li leggesse, s'avvedrebbe, forse, come, senza scendere alle minuzie della polemica a tu per tu con la stampa corrente del partito, senza proclamarsi scovritori od autori della crisi del marxismo, si possa esser seguaci anche all'ora presente del materialismo storico, dopo fatta la debita parte alla nuova esperienza storico-sociale, e con la conveniente revisione dei concetti, che abbiano subito o subiscano correzione dal corso naturale del pensiero. Le dottrine, che sono in atto di svolgersi e di progredire, non ammettono la trattazione erudita e filologica, come usa per le sorpassate forme del pensiero, e per ciò che ci fu trasmesso dalla tradizione, ed ha nome di antico.
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