Pagina (159/163)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La politica di così fatto democratismo sarebbe la vera politica della vita e del mondo, una politica sub specie aeternitatis" (p. 585). Ed io, per parte mia, confesso di non capirci nulla.
     
     
      Ho seguito, con insolita premura e pazienza - stante che il genere delle mie occupazioni mi tolga il modo di leggere un solo libro tutto d'un fiato - le 600 pagine del signor Masaryk. Ne ebbi una viva curiosità al primo annunzio. S'era tanto parlato e sparlato di crisi del marxismo da così gran numero di persone di media ed infima, e, quasi sempre, incongrua coltura, che mi parve ci dovesse esser molto da apprendere dall'opus magnum dell'autore della nuova parola d'ordine della scienza sociale. La delusione che n'ho provata resulta da ciò che son venuto fin qui notando.
      Certo che il signor Masaryk non ha niente che vedere con le varie specie di professionale ignoranza e di audace gherminelleria, le quali han fatto fiorire, in poco d'ora, tanti critici definitivi del socialismo in questo nostro felice paese, ove vegetano tante sorti di anarchismo morale ed intellettuale. Non c'è di comune tra l'autore di cui mi occupo e cotesta così detta crisi del marxismo in Italia, niente altro dall'etichetta in fuori, e cotesta etichetta è giuntada noi certamente per via della stampa francese.
      L'onesto e modesto intento del Masaryk fu soltanto quello di recitare l'elogio funebre del marxismo, proprio in nome di un'altra filosofia. La materia da criticare l'ha raccolta in note di paziente e minuta elaborazione; e in nome di che e a quale intento la critica sia stata poi da lui condotta, apparisce chiaro da tutto il contesto, e perfino dal tono dimesso ed equanime.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Del materialismo storico
Dilucidazione preliminare
di Antonio Labriola
pagine 163

   





Masaryk Masaryk Italia Masaryk