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      .. e lo stesso socialismo non può a meno di accogliere nel suo seno una discreta frotta, non che di sfaccendati, di faccendoni e di faccendieri.
      E così, quasi celiando, mi avvicino all'argomento.
      Voi lamentate la poca diffusione che ha avuto fino ad ora in Francia la dottrina del materialismo storico. Anzi lamentate, che a tale diffusione mettano ostacolo e oppongano resistenza i pregiudizii derivanti dalla boria nazionale, le pretese letterarie di alcuni, l'albagia filosofica di altri, la maledetta voglia del parere senza essere, e da ultimo, poi, lo scarso avviamento intellettuale, e i molti difetti che si riscontrano anche in certi socialisti. Ma tutte coteste cose non sono da considerare come dei meri accidenti! Vanità, orgoglio, desiderio di parere senz'essere, iomania, megalomania, voglia e smania di prevalere, tutte queste ed altre passioni e virtù dell'uomo civile non son certo le bagattelle della vita, anzi assai più spesso possono parere come la sostanza e il nerbo di questa. Si sa che la chiesa non è riuscita, il più delle volte, a suggestionare gli animi cristiani ad umiltà, se non facendo di questa nuovo titolo a novello e rincalzato orgoglio. E via... cotesto materialismo storico esige, da chi voglia consapevolmente e schiettamente professarlo, una certa curiosa maniera di umiltà: che, cioè dire, nell'atto che ci sentiamo legati al corso delle cose umane, e di questo studiamo le complicate linee e le tortuose pieghe, ci tocchi pur di essere insiememente e medesimamente, non già rassegnati ed acquiescenti, ma anzi operosi di conscia e ragionevole opera.


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





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