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      Agli scritti già apparsi in forma di libri o di opuscoli converrebbe aggiungere gli articoli di giornali, i manifesti, le circolari, i programmi, e tutte quelle lettere, che, per essere di pubblico e di generale interesse, per quanto dirette a privati, hanno importanza politica o scientifica(3).
      A tale impresa non possono mettersi se non i socialisti di lingua tedesca. Non già che Marx ed Engels appartengano alla Germania soltanto, nel senso patriottico e sciovinistico, che ha per molti la parola di nazionalità. La forma dei loro cervelli, l'andamento delle loro produzioni, l'assetto logico dei loro modi di vedere, il loro senso scientifico e la loro filosofia, furono il portato ed il resultato della coltura tedesca: ma la sostanza di ciò che essi han pensato ed esposto è tutta nelle condizioni sociali, che s'eran svolte fino agli anni più che maturi di loro vita per la massima parte fuori della Germania e segnatamente in quelle della grande rivoluzione economico-politica, che dalla seconda metà del secolo XVIII ebbe base e svolgimento soprattutto in Inghilterra ed in Francia. Essi furono, per ogni rispetto, spiriti internazionali. Ma, nulladimeno, solo fra i socialisti di lingua tedesca si trova, a cominciare dalla Lega dei Comunisti fino al programma di Erfurt e fino agli ultimi articoli del cauto, e ponderato Kautsky, quella continuità e persistenza di tradizione, e quel sussidio di costante esperienza che occorrono, perché l'edizione critica trovi nelle cose stesse e nella memoria degli uomini i dati occorrenti a farla piena e viva.


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





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