V.
Roma, 24 maggio '97
Ripigliando al punto dov'ero rimasto l'altra volta, mi pare voi abbiate pienamente ragione di rimettere in campo il problema della filosofia in generale. Mi riferisco, così dicendo, non solo alla vostra Prefazione, che io vado quasi moltiplicando di effetto in questo mio prolungato conversar per iscritto, ma anche ad alcuni vostri articoli nel "Devenir Social", e, inoltre, a parecchie delle lettere private, che avete avuto la cortesia d'indirizzarmi. Vi dà pensiero, in fondo, che il materialismo storico possa apparire come campato in aria, fino a che abbia di contro a sé delle altre filosofie, con le quali non armonizzi, e fino a quando non si trovi modo di sviluppare la filosofia, che gli è propria, come quella che è insita ed immanente ai suoi assunti e alle sue premesse.
Ho capito bene?
Voi accennate esplicitamente alla psicologia, all'etica, e alla metafisica. Con quest'ultimo termine intendete di significare ciò che io, per effetto di altri abiti dello spirito e di altre maniere di trattazione didattica, chiamerei per es.: Dottrina generale, o della Conoscenza, o delle Forme fondamentali del pensiero, e cosi via, a un di presso, o per eccesso di cautela, o per tema di non incorrere in equivocazione, ed anche per non urtare in certi pregiudizii. Passo, però, sopra a cotesti accessorii terminologici; tanto perché noi, in fatto di scienza, non siam tenuti a starcene al significato che i termini hanno nella comune esperienza e nella comune intuizione (quando, come nella vita ordinaria, non c'è dato di chiamare altrimenti che pane il pane); ma quei significati fissiamo noi stessi, ponendo e sviluppando i concetti, che vogliamo compendiariamente formulare con una parola di convenzione.
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Prefazione Social Dottrina Conoscenza Forme
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