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      Ecco Baruch Spinoza, il vero eroe del pensiero, che se stesso contempla in quanto gli affetti e le passioni, a guisa di forze della interiore meccanica, gli si trasmutano in obietti di considerazione geometrica!
      En attendant che in una futura umanità di uomini quasi trasumanati, l'eroismo di Baruch Spinoza divenga la virtù minuscola di tutti i giorni, e che i miti, la poesia, la metafisica e la religione non ingombrino più il campo della coscienza, contentiamoci che fino ad ora, e per ora, la filosofia, così nel senso differenziato, come nell'altro, sia servita quale istrumento critico e serva, per rispetto alla scienza, a mantenere la chiaroveggenza dei metodi formali e dei procedimenti logici, e per rispetto alla vita a diminuire gl'impedimenti che all'esercizio del libero pensiero frappongono le fantastiche proiezioni degli affetti, delle passioni, dei timori e delle speranze; ossia giovi e serva, come direbbe precisamente Spinoza, a vincere l'imaginatio e l'ignorantia.
     
     
      VII.
      Roma, 16 giugno '97
     
      Mi capita un bel caso. Mentre pareami di non esser venuto al termine ancora di queste mie epistole, m'è toccato di dover discorrere delle stesse precise cose, delle quali mi vado intrattenendo con voi, in altro luogo, in altra forma, e d'animo men lieto.
      In uno degli ultimi numeri della "Critica Sociale" apparve una specie di messaggio, che il signor Antonio De Bella, sociologo calabrese, dirigeva contro quei socialisti esclusivi, che per ogni cosa ed in ogni questione, a quel che dice lui, se ne stanno al verbo di Marx.


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





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