Il De Bella ha mancato di farci sapere, se il Marx, cui quelli che tartassa s'appellano, sia il genuino, o un altro così per dire alterato, o a dirittura inventato, un Marx biondo, o che so io altro. Il fatto è che m'ha concesso l'onore di metterci anche me nel branco di cotesti ostinati, cui rivolge i suoi moniti e i suoi consigli, perché si completino d'altra più vasta coltura sociologica e naturalistica. Cita invero il solo mio nome, senza dire a quale mio scritto, detto o fatto intenda di richiamarsi: e poi giù un pochino del solito catechismo della sociologia intinta di darwinismo, con la inevitabile filastrocca di tanti nomi di autori.
Credetti opportuno di rispondere; un po' per dire sommariamente, come il socialismo scientifico non si trovi poi tanto a mal partito, da aver proprio bisogno di certi consigli; per mostrare, che i complementi suggeriti dal De Bella, o sono i sottintesi, o sono il contrario del marxismo; e soprattutto perché, trovandomi da un pezzo in qua in vena di conversare con voi di socialismo e di filosofia, m'è parso opportuno di fissare con note ad hominem parecchie delle considerazioni critiche, che vado svolgendo tête-à-tête con voi, con una certa tal quale bizzarria di forma.
Vi mando la mia risposta, come è apparsa nella "Critica Sociale" di ieri. E anche questa è una lettera; e, sebbene non sia diretta a voi, potete metterla nella collezione, come se facesse seguito. Completa e riassume le altre, con qualche leggera e scusabile ripetizione.
Questa lettera extra, che indirizzavo al direttore della "Critica Sociale", non è dolce di sale.
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