Metterei pegno, che, se mai Marx fra il '60 e il '70 avesse recensito le opere dello Spencer, avrebbe usato del seguente stile: "ecco l'ultimo avanzo ombratile del deismo inglese del secolo XVII; - ecco l'ultimo sforzo della ipocrisia inglese nel combattere la filosofia di Hobbes e di Spinoza; - ecco l'ultima proiezione del trascendente sul campo della scienza positiva; - ecco l'ultima transizione fra il cretinismo egoistico del signor Bentham e il cretinismo altruistico del Rabbi di Nazareth; - ecco l'ultimo tentativo dell'intelletto borghese per salvare, con la libera ricerca e la libera concorrenza nell'al di qua, un enigmatico brandello di fede per l'al di là; - solo il trionfo del proletariato può assicurare allo spirito scientifico le condizioni piene e perfette di sua propria esistenza, perché solo nella trasparenza dell'opera può essere congruamente trasparente l'intelletto". Così Marx scrivea - cioè, volevo dire, così avrebbe potuto scrivere: - ma lui avea da pensare allora all'Internazionale, e di questa lo Spencer non ebbe tempo di avvedersi.
Il 17 marzo del 1883 Federico Engels, parlando al cimitero di Highate in memoria dell'amico Marx, morto tre giorni innanzi, cominciava proprio così: "Come Darwin scovrì la legge dello sviluppo della natura organica, così Marx scovrì la legge dello sviluppo della storia umana"(35).
Non c'è da rimanerne proprio mortificati?
Né basta. Nell'Antidühring (I° ediz. del 1878 - la terza è del '94) il medesimo Engels avea già acquisito tutte le nozioni fondamentali del darwinismo, che occorrono alla generale orientazione del socialismo scientifico.
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