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      Per cotesto riavvicinarsi a quel modo di considerazione, che, brevitatis causa, chiamerò sociologico, si fa un passo innanzi nella obiettività della ricerca: in guisa, che l'intendimento del come e del perché l'associazione è nata e si è svolta, ci dà il modo di vedere per quali ragioni e per quali vie gli animi, le fantasie, le menti, i desiderii, i timori, le speranze, le aspirazioni degli associati dovessero completarsi di certe credenze, ricercare certi simboli, giungere alla escogitazione di certi dogmi; - o come gli associati potessero mettere, in somma, assieme tutto un mondo dottrinale ed ideologico. Fatta una tale inversione, si è già su la via, che mena diritto al materialismo storico; ossia siam prossimi al postulato generale, che si debba considerare le idee come il prodotto e non come la causa di una determinata struttura sociale.
      Se non erro, - perché, come dicevo, di tali argomenti me ne intendo relativamente poco - in questo indirizzo realistico concorrono soprattutto gli studii recenti delle antichità cristiane; nei quali, mi pare, primeggiano gli scrittori del genere di Harnack e simiglianti. Cito incidentalmente, giacché questo libro qui io l'ho studiato, quelle notevolissime letture dell'inglese Hatch; nelle quali, con la massima lucidezza di analisi documentaria, si va dimostrando, come l'associazione cristiana, da un punto in qua dalle sue primissime origini, si sviluppasse e si consolidasse per via dell'adattamento alle varie forme di quel diritto corporativo, che fioriva nelle varie regioni dell'impero, o nelle condizioni peculiarmente proprie al giure pubblico romano, o in quelle altre degli altri usi locali e nazionali, e segnatamente delle istituzioni greche ed ellenistiche.


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Discorrendo di socialismo e di filosofia
di Antonio Labriola
pagine 183

   





Harnack Hatch