Qui ci troviamo in presenza di una legge economica, che a guisa di un quasi-ente attraversa misteriosamente le varie fasi della storia, perché non s'abbiano a scucire. Questo è il puro possibile, che è poi, in realtà, l'impossibile. Il signor Dühring - che qua e là è in un certo modo direttamente difeso - è oltrepassato. Qui si tratta di riaffacciare delle difficoltà nella concezione preliminare di ogni problema scientifico, per le quali rimangon fuori della comprensibilità, non solo Marx, ma tre quarte parti del pensiero contemporaneo. La logichetta formale, di felice memoria, diventa l'arbitra del sapere. Teniamoci pure al testo, che in passato ebbe tanta diffusione in Francia, il Port-Royal. Si parta da un concetto della massima estensione e del minimo contenuto, e per incremento di meccanica notazione si arrivi ad un concetto di minima estensione e di massimo contenuto. E se ci capita poi fra mani un processo reale, il passaggio per es., dall'invertebrato al vertebrato, o dal comunismo primitivo alla proprietà privata del suolo, o dalla indifferenza delle radici alla differenziazione tematica di verbo e nome nel gruppo ario-semitico, invece di fermarsi in tali fatti, come in casi di epigenesi faticosamente e realiter accaduta, scriveremo in un concetto già bello e preconcepito, per via di un facile metodo di notazione, prima un A, poi un a, poi un a¹, poi un a2, poi un a³, e così via: - e tutto sarà bello e fatto. E mi pare che basti di ciò.
Eccoci, per conseguenza, ad alcuni enunciati alquanto curiosi (p. 2): "È una società (s'intende quella studiata da Marx nel Capitale) ideale e schematica, dedotta da alcune ipotesi, che potrebbero anche non essersi presentate mai corso della storia". Qui Marx diventa l'illustratore
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