Una lunga intermissione dal 1852 al 1864, che fu il periodo della reazione politica, e quello in pari tempo della sparizione, della dispersione e del riassorbimento delle vecchie scuole socialistiche, separa la Internazionale appena iniziale dell'Arbeiterbildungsverein di Londra, dalla Internazionale propriamente detta, che dal 1864 al 1873 intese a parificare nelle condizioni di lotta l'azione del proletariato in Europa ed in America. Altre intermissioni ebbe l'azione del proletariato, meno che in Germania e specialmente in Francia, dalla dissoluzione della Internazionale di gloriosa memoria, fino a questa nuova, che ora vive di altri mezzi e si sviluppa con altri modi, consentanei quelli e questi alla situazione politica in cui ci troviamo, e ai suggerimenti di una più larga e maturata esperienza. Ma, come i sopravvissuti, tra quelli che fra il novembre e il dicembre del 1847 discussero ed accettarono la nuova dottrina, riapparvero poi su la scena pubblica nella grande Internazionale, e son riapparsi da ultimo in questa nuova, così il Manifesto è tornato via via alla luce della pubblicità, facendo effettivamente quel giro del mondo in tutte le lingue dei paesi civili, che s'era ripromesso ma non poté compiere al suo primo apparire.
Quello è il vero precorrimento: quelli furono i veri precursori nostri. Si mossero prima degli altri, di buon tempo, con passo affrettato ma sicuro, su quella via che noi appunto dobbiamo percorrere, e che difatti percorriamo. Mal s'attaglia il nome dei precursori a quelli i quali corsero vie, che poi sia convenuto di abbandonare: ossia a quelli i quali, per uscir di metafora, formularono dottrine e iniziarono movimenti, senza dubbio spiegabili per i tempi e per le circostanze in cui nacquero, ma che furon poi tutti superati dalla dottrina del comunismo critico, che è la teoria della rivoluzione proletaria.
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