I partiti proletarii, che via via si son costituiti, han ripercorso gli stadii di formazione, che i precursori primi percorsero la prima volta: se non che tale processo s'è fatto da paese a paese e di anno in anno sempre più breve, e per la cresciuta evidenza, urgenza ed energia degli antagonismi, e perché assimilare una dottrina o un indirizzo è cosa naturalmente più facile, che non sia il produrre la prima volta e quella e questo. Quei collaboratori nostri di cinquanta anni fa, furono anche per questo rispetto internazionali; perché dettero al proletariato delle varie nazioni, col proprio esempio ed esperimento, la traccia anticipata e generale del lavoro da compiere.
Ma la coscienza teoretica dei socialismo sta oggi, come prima, e come starà sempre, nella intelligenza della sua necessità storica, ossia nella consapevolezza del modo della sua genesi; e questa si rispecchia, come in breve campo di osservazione e come in compendioso esempio, nella formazione appunto del Manifesto. Esso stesso, per l'intento di battaglia che si propone, non reca in sé apparenti le tracce della sua origine; perché si esprime in midollo di enunciati e non in apparato di dimostrazioni. La dimostrazione è tutta nell'imperativo della necessità. Ma la formazione si può tutta rifarla; e rifarla vuoi dire ora per noi intendere per davvero la dottrina del Manifesto.
C'è sì un'analisi, che, separando astrattamente i fattori di un organismo, li distrugge in quanto elementi concorrenti nella unità del complesso: - ma ce n e un'altra di analisi, ed essa sola ha valore per la intelligenza della storia, ed è quella che distingue e separa gli elementi soltanto per ravvisarvi la necessità obiettiva della concorrenza loro nel resultato.
| |
Manifesto Manifesto
|