Pagina (44/79)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      D'altra parte, la giostra politica cui il proletariato s'avvezza, ne democratizza le abitudini, anzi ne fa una vera democrazia; la quale a lungo andare non potrà più adagiarsi nella presente forma politica, che, come organo della società dello sfruttamento, è una gerarchia burocratica, una burocrazia giudicante, una associazione di mutuo soccorso fra i capitalisti, ed è il militarismo a difesa dei dazii protettori, della rendita perpetua del debito pubblico, della rendita della terra, e così via dell'interesse del capitale in ogni altra sua forma. I due fatti, adunque, che hanno apparenza, secondo l'opinione dei furenti e degl'ipercritici, di sviare in infinito le previsioni del comunismo, si convertono invece in nuovi mezzi e condizioni che quelle previsioni confermano. Gli apparenti deviatori della rivoluzione si convertono, in somma, in suoi moventi.
      Nè bisogna inoltre esagerare la portata della aspettazione rivoluzionaria dei comunisti di cinquanta anni fa. Data la situazione politica dell'Europa d'allora, se fu fiducia in loro, fu quella di esser precursori, e furon di fatti: - se aspettazione fu in loro, era quella che le condizioni politiche d'Italia, d'Austria, di Ungheria, di Germania e di Polonia s'avvicinassero alle forme moderne, e ciò è accaduto poi più tardi, almeno in parte, e per altre vie: - se speranza fu in essi, era questa, che il movimento proletario di Francia e d'Inghilterra continuasse e si sviluppasse. La sopraggiunta reazione spazzò via molte cose, e molti impliciti o avviati sviluppi deviò e dilazionò. Ma spazzò anche via dal campo del socialismo la vecchia tattica rivoluzionaria: - e questi ultimi anni ne hanno creata una nuova.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

In memoria del Manifesto dei comunisti
di Antonio Labriola
1895 pagine 79

   





Europa Italia Austria Ungheria Germania Polonia Francia Inghilterra