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      La relatività delle leggi economiche era scoverta; ma al tempo stesso era riconfermata la loro relativa necessità. E in ciò è tutto il metodo e la ragione della nuova concezione materialistica della storia. Errano quelli che, chiamandola interpretazione economica della storia, credono di intendere e di fare intender tutto. Quest'altra designazione qui si conviene meglio a certi tentativi analitici1, che, pigliando a parte, di qua i dati delle forme e categorie economiche, e di là p. e. il diritto, la legislazione, la politica, il costume, studiano poi i vicendevoli influssi dei varii lati della vita così astrattamente e così soggettivamente distinti. Tutt'altro è il fatto nostro. Qui siamo nella concezione organica della storia. Qui è la totalità e la unità della vita sociale che si ha innanzi alla mente. Qui è la economia stessa (intendo dire dell'ordinamento di fatto e non della scienza intorno ad esso) che vien risoluta nel flusso di un processo, per apparir poi in tanti stadii morfologici, in ciascun dei quali fa da relativa sostruzione del resto, che le è corrispettivo e congruo. Non si tratta, in somma, di estendere il cosiddetto fattore economico, astrattamente isolato, a tutto il resto, come favoleggiano gli obiettatori; ma si tratta invece e innanzi tutto di concepire storicamente la economia, e di spiegare il resto delle mutazioni storiche per le mutazioni sue. E in ciò è la risposta a tutte le critiche, che si levano da tutti i campi della dotta ignoranza, o della ignoranza male addottrinata, non escluso quello di quei socialisti, che siano immaturi, o sentimentali, o isterici.


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In memoria del Manifesto dei comunisti
di Antonio Labriola
1895 pagine 79