Narra lo Scarfoglio: «Dovunque poi lo condussi era la medesima cosa: per fino la faccia incresciosa di Angelo Sommaruga, al primo aspetto di quel fanciullo - (creduto una fanciulla) - fu rasserenato da un sorriso.»
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Meditiamo, intanto, sulle seguenti misteriose parole:
Dice lo Scarfoglio: «Collo spettacolo della sua estrema giovinezza, colla irradiazione di simpatia che la sua sembianza, le sue parole e i suoi atti di fanciulla mandavano, conquistò nel primo istante questa cittadella romana (la redazione del Capitan Fracassa) che a tanta gente parve inespugnabile...
«Nella primavera e nell'inverno... (il grand'uomo voleva dire: nell'inverno e nella primavera) del 1882 Gabriele fu per tutti noi argomento di una predilezione e quasi di un culto non credibile.... Ad ogni persona che novamente lo vedeva era un'esclamazione di meraviglia.» - S'intende per la sua sembianza, per le sue parole e pei suoi atti di fanciulla sotto spoglie maschili.
Il «grande» Giosue - quando i sileni del Capitan Fracassa gli presentarono Gabriele - esclamò colla sua voce di satiro in caldo: Come è bello! - E mai più, come in quel momento, egli si sentì greco; mai più.
Narra ancora lo Scarfoglio: «Ricordo anche il barone De Renzis, che molte cose ha vedute nella sua vita, con le mani in tasca e con la gamba destra tesa un po' innanzi, starlo a udire scotendo il capo, quasi non credesse alle sue orecchie (per quel che il D'Annunzio diceva con voce muliebre) e non credesse ai suoi occhi (per quello che la «femminea faccia del D'Annunzio gli mostrava).
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