LA «PRIMA» DEL PIÙ CHE L'AMOREAL TEATRO COSTANZI
(Intermezzo allegrissimo)
Perchè, la notte del 28 ottobre 1906 la sala del Costanzi era piena come un uovo? Perchè - come dissero i cronisti dei giornali romani - in quella sala s'eran dato convegno «i più cospicui» che sogliono figurare negli elenchi mondani invernali? Perchè numeroso era «l'elemento intellettuale» in gran parte anche giunto, per l'occasione, dalle altre città? Perchè c'era la «femminilità più estesa e più signorile»? Perchè vi erano accorsi i critici «maggiori» agli stipendi dei grandi giornali, e buon numero di artisti della scena e delle arti decorative, e uomini politici e demi-mondaines «desiderose di porgere alla festa dell'Arte (?) l'omaggio sfolgorante dei loro gioielli»? Perchè il loggione era affollatissimo? Perchè gli amatori dell'Arte (?) erano tutti lassù da tre lunghe ore»? Perchè alle ore 21 la sala aveva «un aspetto solenne», quale il nome illustre di Gabriele «aveva bene il dritto di pretendere»? Perchè, a dare il bollo ufficiale alla «solennità», all'«avvenimento», figuravano, in un palco di 2° ordine a destra, le Eccellenze del Ministro e del sotto-Ministro della pubblica istruzione? Perchè?
Perchè - (meno pochissimi, i solitarî, gli sdegnosi, quelli che vivono del loro pensiero e che dalla altezza del loro cosciente valore guardano con disprezzo tutte queste marionette umane messe in moto dalla più clamorosa sfacciata réclame) - gli inintellettuali, sedicenti «intellettuali», le demi-mondaines, gli artisti della scena e delle arti decorative, i ministri e - (perchè no?
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