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      «In questo mio Poema la più bella speranza canta la più alta melodia.» - Ciò non vuol dir nulla, lo so; ma le parole son così belle! Ma già voi lo sapete: so io dir altro che belle parole? Vuote, sciocche, inutili, tutto quello che volete, ma belle. Lasciate, dunque, che io ripeta: «In questo mio Poema la più bella speranza canta la più alta melodia».
      «In Corrado Brando sono manifesti, con i segni proprî dell'arte tragica, l'efficacia e la dignità del delitto concepito come virtù prometea.» - Se ci ha tra voi che mi ascoltate dei delinquenti o di quelli che sono disposti a delinquere, io dico loro: Volete che la vostra coscienza senta la dignità del vostro delitto? Ebbene, commettete il delitto come virtù prometea, e voi sarete dei nobili delinquenti come Corrado Brando, che - come sapete - fu seduttore, ladro ed assassino. - Oh! «Più che l'amore!»
      «Nessuna delle mie opere fu tanto vituperata e nessuna mi sembra più nobile di questa.» - E vo' dirvene il perchè. Il protagonista di questa che è la più nobile delle mie opere, è «un nobile eroe latino della terza Roma», nobile, nobilissimo, anzi, poichè esso - come sapete - viola la casa ospitale, seduce la sorella dell'amico, calunnia i suoi animosi compagni, ruba ed uccide con virtù prometea.
      «Col canto senza musica..... (Non dimenticate che in Più che l'amore «la più bella speranza canta la più bella melodia» senza accompagnamento nè di flauti, nè di violini, nè di contrabassi) - Vi dicevo dunque che «col canto senza musica questa mia tragedia si accorda cogli esemplari augusti dei tragedi greci.


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La Superfemina abruzzese
di Enotrio Ladenarda
Pedone Lauriel Palermo
1914 pagine 253

   





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