!!. Cioè, genera ciò che, per essere l'avvenire, non può in atto essere generato, e conserva ciò che, per essere l'avvenire, non può in atto esser conservato! - Eppure, perchè no, se lo dice il D'Annuzio? - Il dolore di Brando genera l'avvenire..., lo genera e lo conserva. - Che piacere! che fortuna! E glorifica Maria Vesta. E sapete perchè la glorifica? Perchè essa è sapiente nel donare sè stessa a quello scavezzacollo volgare del Brando! - Quel «sapiente» è messo là dal D'Annunzio per opporlo alla «ignoranza» di tantissime altre donne che dánno sè stesse, sì, ma sono tutte colpevoli e obbrobriose perchè non sono sapienti, cioè, perchè non sanno a chi si dánno e perchè si dánno. Ma quando la donna che si dà è sapiente, cioè, quando essa sa a chi si dà, sa, per esempio, che si dà a uno scavezzacollo sedicente superuomo, allora è un altro paio di maniche. - E voi, intanto, domandate: E come si fa per sapere se le donne che si dánno sono o non sono sapienti? - Ecco qua. Se una donna si dà a uno che non è uomo, ma superuomo, per esempio, al D'Annunzio, essa è sapiente; ma se la stessa donna, delusa di essersi data a un superuomo-non-uomo, si dà a voi o a me, pur guadagnandoci, e quanto!, nel cambio, essa non è sapiente, e, quindi, è una donna da conio. - Non è il Brando un superuomo? anzi, sotto la maschera del Brando non c'è lo stesso Divo in pelle, ossa e cartilagini? E dunque... Maria Vesta, dandosi al Brando, è donna sapiente, e, dunque ancora, Più che l'amore «glorifica la donna sapiente nel donare sè stessa»!
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