- Rileggete, di grazia, questo mio bellissimo periodo (che io vi offro per modello, e che è simile a quelli che sì di frequente scriveva Giosue, mio fratello grandissimo, e uguale a tutti quelli che scrisse Giovannino) e ditemi poi che c.... io abbia voluto esprimere, perchè vi confesso ch'io non ne capisco buccicata. - Ammutolite? E allora tiro avanti. - Ero entrato nel tempio domenicano di rosso mattone: tra il sepolcro bianconero di Taddeo Pepoli e il monumento di Re Enzio avevo sentito soffiare su me l'ambascia dell'Olifante senza suono... - C'era da morir dallo spavento! Oh che si scherza? Sentirsi soffiar sopra l'ambascia dell'Olifante senza suono! Avesse avuto, almeno, il suono! - Sì, chiunque al mio posto sarebbe morto dallo spavento; ma io no; invece, mi posi a declamare questi sublimamente sciocchi o scioccamente sublimi versi di Giovannino:
Va, ma non giunge. E un brusio d'ombre vane....
- Fate bene attenzione: un brusio d'ombre e vane per giunta! - Da capo:
Va, ma non giunge. È un brusio d'ombre vanech'ode re Enzio quale in foglie secche
notturna fa la pioggia e il vento....
- Poi m'ero smarrito nel sacro laberinto di Santo Stefano, nella Basilica delle sette chiese. Misteri ed immagini per ogni dove, e il colore del fumo e il colore del grumo, cioè: misteri color-fumo e immagini color-grumo, o viceversa. Perchè? Io non so; vedete voi e decidete bene, chè le son cose, coteste, di importanza altissima: misteri di fumo e immagini di grumo?, o misteri di grumo e immagini di fumo?
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