Ecco perchè in Francia Rostand, pur non essendo un pornografico, è costretto - ogni volta - a fare squillare tutte le trombe della réclame prezzolata come fa ogni ciarlatano che voglia accreditare i suoi cerotti; ed ecco ancora perchè in Italia il D'Annunzio - pur essendo pornografico, e come! - ha da fare ogni volta il reclamista affinchè le sue specialità in decorazioni per bordelli di lusso abbiano libero transito quali opere d'arte.
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Ma entrambi fanno a fidanza con la supina ignoranza del loro pubblico rispettivo. Il Rostand, per esempio, ha posto sulle scene un Cyrano de Bergerac - (che ha da fare col vero Cyrano quanto la menzogna colla verità) - senza che alcuno in Francia, nemmeno i critici più in voga, abbia - ch'io sappia - protestato contro quella mostruosa falsificazione d'un personaggio storico, il quale fu un ardito libero pensatore, discepolo del celebre Gassendi, ammiratore ed amico di Tommaso Campanella, entrambi da lui citati con riverente affetto in quella sua mirabile diavoleria che è l'Histoire comique des états et empires du soleil, e che nel campo delle esperienze fisiche, come ci attestano i poderosi frammenti che rimangono dei suoi scritti scientifici, fu assiduo, infaticabile cercatore, e fu anche precursore di Montgolfier e di Blanchard. - Ora, pare che anche oggi i letterati francesi ignorino questo, che fu il vero Cyrano, come certamente lo ignoravano i letterati francesi di ora è quasi un secolo, se dobbiamo prestar fede a Charles Nodier, il quale, in una sua Notizia sul Cyrano pubblicata nel 1838 nel Bulletin du Bibliophile, così si esprime: «Peu de littérateurs connaissent le nom de Bergerac autrement que par le vers de Boileau:
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