ses minces flancs,
ses longues cuisseset tous ses rêves
sur ses genoux poliscomme jeu d'osselets.
A chaque pas elle recuille et traineles beautés de la terre
comme par un filet.
Sa force devient tendrecomme le sang bleu de sa paupière
quand elle se repose.
Et il n'y a rien d'autre.
C'est la cause de tout.(23)
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Ora, provatevi a scrivere un due mila di cosiffatti versi, ed io scommetto che un psichiatra troverà in essi un formidabile documento per mandarvi dritto dritto al manicomio. Ma ciò, dico, toccherebbe a voi; ma al D'Annunzio ciò procura un trionfo: queste sciocchezze, poichè le ha scritte lui, sono «meravigliose bellezze». - Ma state a sentirmi: le ottocento mila lire apprestate dalla Rubinstein per la messa in iscena di cosiffatto documento di miseria intellettuale sont la cause de tout. Et il n'y a rien d'autre.
E avete posto mente che chi con sì ricercate parole, con sì peregrine frasi, con sì leccate immagini, con sì assurdi paragoni fa il ritratto della Pisanella è Blanchefleur, una cameriera? Non dimenticate che i personaggi dannunziani, di qualsiasi sesso, età e condizione non sono che burattini, i quali hanno - di ragione - tutti la stessa voce, parlano tutti ad un modo, perchè il burattinajo è uno, è lui, il Divo in petto e persona.
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E come ridere non devono in cuor loro cotesti due turlupinatori, Rostand e D'Annunzio, alle spalle dei loro turlupinati! È la storiella della lampadina non servibile più ad alcun uso trovata in un mucchio d'immondizie da un mio amico antiquario, che la vendette migliaia di lire a uno sciocchissimo inglese per una lampadina autentica del 2° secolo di Roma!
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