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Tu signor del pennello, io delle rimefregeremo beltà meravigliose!
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Lodati siano ora e sempre (gli antenati di Claudo Cantelmo, ch'è il primo, in ordine cronologico, dei superuomini nei quali il Divo adombra se stesso) per le belle ferite che apersero, per i belli incendî che suscitarono, per le belle tazze che vuotarono, per le belle vesti che vestirono, per i bei palafreni che blandirono, per le belle femine che godettero; per tutte le loro stragi, le loro ebrezze, le loro magnificenze e le loro lussurie siano lodati; perché così mi formarono essi questi sensi in cui tu puoi vastamente, profondamente specchiarti, o Bellezza del Mondo, come in cinque vasti e profondi mari!
- Ah! se un nonno a modo lo avesse sculacciato in tempo opportuno, ditelo voi, ammiratori e ammiratrici del Divo, avrebbe mai l'idolo vostro ardito scrivere cose sì belle? -
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La giovinezza mia barbarba e fortein braccio de le femine si uccida.
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Ogni giorno io tenderò la mia vita verso le mire che non fissò nessuna speranza. Ogni mio giorno sarò impresso da un'azione potente in cui si riconoscerà la specie della mia anima come in un suggello imperiale.
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La parola mi è obbediente: io la plasmo(30) a mio piacimento; ne posso fare bronzo, pietra, colore.(31)
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..... versò(32) d'improvvisoil fuoco pugnace dei suoi
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