sotto l'arbore sacroa Venere. - Un pugno
strappai d'orticaa compiere l'usata
fatica. - Gli occhichiusi, delizioso
abbandono dei sensi!
E l'ortica compietteil suo ministero,
che nuova dolcezzadiede all'anima mia.
O ortica, o ortica,
non mai parsa m'eri sì bella!
E un altro da me canto avrai.
Piffus! Paffus! bibliopola,
accuratissime impressit.
INDICEIntorno alla nascita del Divo
Gli amori di un buttero per Gabriele
Divorzio e riconciliazioneIl «piccolo» e il «grande Gabriele»
Che formidabile maschio!
Gabriele «superuomo» e poeta panicoLaus vitæ
La «prima» del Più che l'amoreLa più nobile opera di Gabriele - I
La più nobile opera di Gabriele - IIL'«impronta d'un'impresa lontana» e «l'odore del sud»
La Figlia di Jorio
Il San Sebastiano del divo Gabriele, ovvero un androgine sulla scena dello Châtelet
Una delle Faville del Maglio.
Una delle Contemplazioni della Morte.
D'Annunzio e Rostand
Specimen di sciocchezze, porcherie e vanterie gabrielineSpecimen della réclame che Gabriele-figlio fa a Gabriele-padre
In che modo Edoardo Scarfoglio spezza le sue lance combattendo pel bel Gabriele
Laus Vitae di Don Nunzio già la prima volta pubblicata dal Piff! Paff! il 30 maggio 1903, ed ora ristampata in questo volume alla maggior gloria di Gabriele
NOTE
(1) «I primi anni del D'Annunzio», articolo firmato da Verildo Sorrentino, in Rivista di Roma, 25 marzo 1913.
(2) Sarei curioso di sapere dal De Titta se la sora Luisetta gliele ripetesse anche all'occasione dei fischi ai quali il «Divo» fu fatto segno più volte, specie al Costanzi durante le recite di Più che l'amore.
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