Quest'albero era di una ś smisurata grandezza che, secondo me, non esiste uno simile in tutto l'universo. Esso era talmente carico di frutti, che era una meraviglia a vederlo.
Discesi ambedue dalla navicella, prendemmo un viale dalla parte di Nord. Là vi era un giardino, che nulla aveva di terrestre. Infatti rimasi incantato nel vedere un luogo ś bello, ś pieno di frutti e di fiori, che esalavano un odore coś soave da non paragonarsi a tutti i profumi della terra. Giunto in fondo di questo viale, vidi un bellissimo prato in mezzo al quale zampillavano tre fontane, formando un triangolo, e lontane l'una dall'altra da dodici a quindici metri. In mezzo al triangolo era un gran masso di pietra, simile a un deposito formato dalle acque. Mi ci misi a sedere, e vidi che le tre fontane facevano tre limpidi ruscelli che si riunivano e formavano una sola corrente. Il vecchio rimase ritto avanti a me. Allora mi misi a considerare lo scoglio e vidi che erano scritte queste parole - Iudicium Dei. Hic vir pulvis est. - Mentre leggevo questa iscrizione, il vecchio poco a poco si era allontanato da me. Ritorṇ al posto dopo un momento, portando nelle sue mani due pomi grossissimi. Sedette vicino a me alla destra, e mi diede uno di quei pomi, dicendomi di mangiarlo, come lui pure lo mangị. Il sapore di questo pomo era tutto differente da quello dei pomi della terra. Era veramente squisito. Questo pomo aveva la forma di un granato, e i grani che conteneva erano come piccoli confetti di varii colori.
| |
Nord
|