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      Per più giorni indirizzai preghiere alla Santa Madre di Dio per ottenere la grazia di essere illuminato in qualche modo, ma io sentivo sempre più rattristarsi il mio spirito. In fine mi decisi di tornare in Roma.
      LA DIVINA PASTORELLA
     
      Tre giorni dopo del mio ritorno da Roma cominciai a provare qualche malessere. I medici dicevano che avevo una malattia di cuore: essi non erano lontani dalla verità; poichè il mio male era la conseguenza della mia passione. Intanto la mia malattia si aggravava di giorno in giorno, perchè a nessuno potevo comunicare i miei pensieri, e da nessuno prendere consiglio.
      In misera condizione di nuovo ricorsi alla Madre di Dio, per ottenere qualche lume, benchè io fossi già persuaso che mi era impossibile di eseguire la mia Missione, poichè, se anche avessi potuto penetrare fino al Papa, egli non avrebbe creduto alle mie parole, come io stesso avevo creduto a ciò che mi aveva detto il vecchio nel deserto e il giovane nel mio sogno. Queste riflessioni mi calmarono un poco. Dopo due mesi e ventun giorno dal mio secondo ritorno da Roma, il giorno 8 settembre alle 8 di sera, sentii i brividi e il calore alla testa provati altre volte, e subito una febbre mi colpì, che mi fece delirare.
      A mezza notte mi lasciò la febbre e come le altre volte mi addormentai di un profondo sonno, nel quale ebbi questa terza visione.
      Mi sembrava di essere in un vasto prato, e per tutto, dove volgevo gli occhi, non vedevo che verdura e cielo calmo e sereno. Il sole che mi stava sopra alla testa, sembrava essere immobile in mezzo alla volta del cielo.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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