Il frate continuò: «Qui era d'uopo che tu venissi. Ora ti sarà rivelato il mistero di tua vita dallo spirito di quelle poche ossa che tu hai scavato di sotto terra». Quando guardo, le ossa che avevo scavato fuori della Grotta, stavano davanti al suo spirito, ossia dell'uomo del mantello nero. «Ora, seguitò il frate, con senno ascolta quello che ti dirà il tuo sedicesimo Avo», colla mano mi accennava lo spirito delle ossa, e cessa di parlare.
Alzandosi in piedi lo spirito delle ossa, (e svoltosi il mantello gli si vedeva un busto di diversi colori) così prese a dire: «Fu volere dell'Altissimo e della sua divina Madre, quì presente, che quì tu venissi».
A queste parole tutti si alzarono, e fecero un inchino alla donna, e mi parve di essere inchinato, ed allora mi accorsi che quella era la Madonna, perchè a quel nome mi sentii come un colpo nel cuore. Ella pure inchinandosi si alza e pronuncia queste parole: «Il Padre mio che regna nell'alto de' cieli, acconsente con amore ad ogni mia domanda». E così dicendo alzò la testa accennando colla destra in alto. A quest'atto si spalancò la Grotta in un baleno, e vidi una corona di Angeli, che si partivano sopra il suo capo e arrivavano fino alle stelle. In cima vidi l'Eterno che teneva una palla grande in mano, tutta scintillante di fuoco e stava in atto di gettarla sopra la terra: dalla sua destra vidi Gesù che approvava a braccia aperte, e colla mano destra accennava giù in terra la sua divina Madre. E potei ben riconoscerlo dalle sue sacratissime piaghe, che mostrava scolpite nelle mani, nei piedi e nel costato.
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