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      Oh misero! che tuttora ne sento ribrezzo, mi feci assassino del di Lei marito, il Conte di Pitigliano, e dopo che fui mostro di tanta iniquità, infine la ottenni per sposa. Ma l'orrore del mio delitto mi fece cambiare le di lei magiche attrattive in ribrezzo e spavento. Ma con tutto ciò io seppi sacrificare me stesso, simulando il tutto con arte di vero sicario. Sappi però che il motivo principale che mi aprì la strada al delitto fu il troppo amore alla fede e alla mia patria natia. Per mezzo di questa femmina mi feci Signore di diverse città e Castelli e per questa strada impugnai nuovamente le armi in riscatto della mia patria natia. Mi fu la fortuna avversa e crudele al sommo. In tempo della mia assenza da lei, rimasi un'altra volta misero sulla terra; poichè ebbi le nuove che era morta e non potei sapere la ragione di sua morte. Mi risolvei di portarmi in Germania a trovare l'altro bersaglio della fortuna il Signor... di Milano, cacciato dai Galli. Quì un colpo inaspettato mi fece legare in matrimonio nuovamente colla Signora... stata un dì moglie dell'empio Signore di Perugia, e aiutato da Lei e dal Signor... di Milano mi misi nuovamente alla testa di non pochi valorosi lombardi e prussiani e venni a tentare l'ultima fortuna della mia patria. Oh misero! fui tradito e in fine rimasi in preda dell'avverso destino colla perdita di tutti i miei più valorosi lombardi. Fui preso prigioniero nelle vicinanze di Como, e fui portato a Milano, dove mi fu decretata la sentenza di morte.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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