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      Ti sia d'avviso di non manifestare a nessuno il mio nome».
      Qui cessò di parlare, e principiò il Frate così dicendo:
      - Egli non farà nè più, nè meno di quello che esige la sua Missione, - e rivoltosi a me, dice - quando sarai chiamato, portati da chi ti vuole, e digli a nome di me che il tempo passa e l'inferno si avanza nelle sue intraprese; digli che non sia tardo alla voce di chi regna su tutti; digli che ti giudichi col cuore, e non col senno, da grande. Digli che molti sono che lo corteggiano, ma che tra essi vi è chi lo insidia. Digli che non sia freddo in porti fede, se non vuole che tardi sorga il pentimento. Digli che tu sei stato fatto nobile da chi è più ponente dei potenti. Digli finalmente che da te i popoli attendono la loro salute. E se ei non ascoltasse la tua voce, ritirati che io farò conoscere la forza di tua Missione. Guai, guai, se Ei ti prendesse a scherno. Ascolta questo che or ti narro, e mettilo in pratica per sorvegliare i popoli. -
      Qui resta di parlare il Frate, e prese a parlare la donna, che mi aveva incantato col suo sguardo. Alzandosi in piedi Ella, si alzarono pure gli altri, che le s'inchinarono riverenti; solo io stavo immobile come una statua, però mi sentivo una gioia internamente, che non saprei descrivere. La donna alzando la testa (si apre la Grotta nel modo sopradetto, e vidi le solite immagini) così prese a dire:
      - È infinito l'amore e la confidenza che io tengo coll'eterno mio Padre, e coll'amato mio Figlio, e perciò da me si dirigono le vicende di tutti i viventi della terra, e ad un sol mio cenno stanno pronte tutte le milizie celesti, e tremano tutti i demoni d'averno.


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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