Avverti però che non voglio che gli faccia conoscere che egli è tale, perchè così voglio. È d'uopo che ti porti nell'uscio di quella piccola casa, e avvisalo a nome tuo che domani venga a trovarti dove vi siete lasciati. Ma ti avverto di non farti vedere in nessun modo, e se volesse aprire la porta, pregalo che non l'apra, perchè così voglio, perchè fino ad un dato tempo non devi vedere alcun uomo in viso».
Udito ciò, feci la commissione, e quindi andai dietro ai conduttori, e non avevo fatto ancora dieci passi, che mi trovai davanti la Grotta. Di questo pure rimasi stupefatto. Allora il Frate mi disse: «Tu l'hai murata, ed hai fatto bene, così volevo, perchè d'ora in avanti non sia abitata più dai bruti, come è stato per molti anni a motivo dell'alterigia ed infedeltà degli uomini; mentre doveva essere restaurata, come luogo sacro e santo; e tale sempre più si è resa dopo la tua Conferenza che hai avuto in modo soprannaturale. Noi siamo al tuo fianco, ogni qual volta sia d'uopo».
Pregai e ripregai tutta la notte. Infine mi decisi di fare un tentativo per uscire dalla Grotta, facendo fra me questa riflessione, che cioè, se l'affare era veramente di Dio mi dovea togliere da questo intrico, giacchè sentivo dire in quella lettera che immediatamente partissi, se volevo evitare qualche grosso dispiacere. Finalmente mi decisi di andarmene, almeno per assicurarmi del fatto della mia famiglia. E quando non fosse stato vero, anche a costo di qualunque sacrificio, nuovamente sarei tornato alla mia Grotta.
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