Da questa face avrai quella virtù che essa contiene. Avanzati dunque senza timore».
A questo strano fatto rimasi come confuso, e nello stesso tempo compresi che questo era il mistero più grande. Mi alzai dal mio posto e facendomi coraggio, fo tre passi in avanti e mi getto dentro senza pensare a guardare ad altro, facendo conto d'immolarmi vittima di quella voce che me lo comandava. Appena fui dentro la face, non sentii altro che salirmi un gran calore dalla pianta dei piedi fino alla testa, e nel medesimo tempo sento un so che in tutta la vita, come quando viene tirato addosso un liquido all'improvviso alle reni. Nell'atto stesso sparisce la face,ma la grotta restò illuminata, come se la face vi fosse ancora, e non si vedeva da dove venisse questa luce. Dopo lo scrollo nella vita sentii in me uno spirito, e subito compresi il mistero di quelle parole enimmatiche, che non capii affatto, quando la voce invisibile me le pronunziò. Oh potenza di Dio! esclamai. Voi vi dimostrate a me con questi terribili segni! Ah no! non mi arresterò mai nel darvi fede sotto qualunque forma mi vi manifesterete. Sì, in tutto vi riconosco, in tutto vi adoro. Sì, parlate pure, potentissimo Iddio, a me misero mortale e peccatore indegno, chè io vi ascolterò, vi obbedirò, farò tutto quello che vorrete, vi darò anche la vita; vi darò... ma che vi darò, mio Dio? Sempre vi darò tutto quello che mi avete dato. Ah! sì parlate, chè la mia obbedienza sarà cieca per voi; anzi ogni vostro piccolo rumore sarà per me un volgare linguaggio.
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Dio Iddio Dio
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