Oh, per carità, fratelli, per carità non vi lasciate vincere da questi falsi credenti; fidatevi vi prego, della mia parola, e per quanto sia possibile mettetela in pratica, e poi vedrete, se io erro nel mio insegnamento. Io non ho da farvi vedere di prodigioso, miei cari, ma in attestato della mia misteriosa Missione (se tal la volete), lo avete veduto e lo vedete da voi stessi, tanto nei vostri segni esterni, quanto negli interni.
Ma io dico che voi non potrete negare di non sentire nei vostri cuori una certa emozione che vi tiene agitato in buona parte il pensiero, e più d'ogni altro, codesta emozione vi fa sentire una rimembranza del male operato e richiama la vostra coscienza al pentimento e all'emenda di tutte le offese che abbiamo fatte alla santità celeste e alle nostre creature umane. Questo risentimento bisogna che io vi dica che addivenire non può che per divina misericordia. E che ciò sia così ve lo testificherò colle prove, anzi me ne darete voi stessi una chiarezza la più singolare. Quel cangiamento di vita di quelle persone le più intrise nel peccato, nel vizio, nella bestemmia ed eresia, che cosa ne dite? Rispondete.
Questi cangiamenti (come vogliamo dire) nel tempo in cui siamo, sono meravigliosi e dànno da pensare, ancor non volendo, che qui v'influisca una grazia speciale; non dico però che da me si producano tali effetti; ma dirò che su di me e su di voi opera la providenza; e molti non vorrebbero che ciò fosse. Queste non sono obbiezioni che degradano la mia stima, presso di voi, anzi taluni accrescono maggiormente di credenza, e concepiscono di me più alta stima e mi favoriscono sempre più il loro cuore alla buona fede, e con zelo e coraggio perseverano nella loro intrapresa strada; conciosiacchè in essa conoscano esserci da sormontare scabrosità le più grandi.
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Missione
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