Pagina (58/96)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Io nulla vi promisi, nè vi prometto ora, nè per l'avvenire di grandezze e felicità terrene. Là, là vi dissi è quel tesoro immenso, quel regno eterno, ove avremo il trono, la corona e la palma, che ci è dovuta dalle nostre sante fatiche, e dei sudori di vivo sangue che versato avremo per la causa della giustizia, e per aver fra i popoli ravvivata la fede, e inalberato per ogni parte della terra il santo vessillo di nostro Signore Gesù Cristo e riformato i popoli, e la Chiesa fiorente per tutto il mondo in un sol rito e in una sola fede, trionfanti degli idoli abbattuti, delle vinte eresie, dai falsi riti purgato il culto, e la corrotta Chiesa da un lucro infame e da un abuso indegno di prostitute e barbare dottrine, attinte dalla cattedra iniqua di Satana.
      Eccovi, miei cari, il premio che io prometto ai miei seguaci. Il cielo è la nostra patria; Iddio è il nostro Re. La terra quaggiù fra noi miseri mortali non è che un'infima e povera laguna, pasto di vermi e di miserie piena. L'uomo in essa è un impasto di poca ed infeconda polve, e più che polve non è la sua grandezza. I troni, i regni della terra non sono che atomi di quella stessa polve, i quali svaniscono in un momento sulla faccia dei secoli.
      Miei cari, se tutto quello che vediamo quaggiù di bello, di grande e di maestoso svanisce avanti a Dio, che cosa rimane di noi? La gloria sola rimane conseguita dal merito. E questa, mi direte, dove acquistare si può? Nelle fatiche di un'operosa vita, nel distacco delle umane passioni, e nel seguire l'insegnamento delle morali e religiose virtù coll'operativa carità cristiana.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





Signore Gesù Cristo Chiesa Chiesa Satana Iddio Dio