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      Così fecero. Vedendo il Re non tornarli, mandò un Figliolo, il quale si presentò ai ministri dicendo loro: - Io sono il Figlio del Re; ha detto mio padre che mettiate in ordine le partite del Regno, perchè vuol venire a riguardarvi l'amministrazione;- ed essi tutti sconcertati deliberarono di farlo morire e così caricandolo di mille improperii, lo misero a morte. Vedendo il Padre perduto il Figlio, manda dodici altri ambasciatori, e questi pure li misero a pezzi e li straziarono in tante guise. Il Padre vedendo questo, manda un'altro Figliuolo suo, assai più furbo degli altri. Ei venne a fidarsi coi contadini e a rimproverare la grande malignità degli amministratori, e loro getta in faccia tutti i loro delitti, ma a questo pure destinano la morte: ma questo non si ammazza, ma se anche venisse ammazzato dalla ferocia di questa gente, conviene allora farsi avanti al Padre.
      CANTO PROFETICO
     
     
      Ah sì! tutto è voler di chi mi guidaEsser tra pazzi declamato il pazzo:
      Ma quando il pazzo avrà ripreso senno,
      I pazzi sempre ne saranno pazzi.
      Chi si ride di me, ride a suo conto,
      E forse un dì riconoscendo il pazzo,
      Come stupiti rimarran dicendo:
      Oh quanto stolto fui, quando di luiMi feci burla e non ne tenni in conto!
      E si uniformeranno in me pentiti,
      E cercheranno far la mia amicizia;
      Ma allora amico non avrò che Dio.
      Bene inteso però che nell'insiemeTutti amici saranno e miei fratelli.
      Questo modo di dir da me imparatoVenne, quando di Dio mi feci Messo.
      Con questo mio profetico trattareMolto vi dico e poco sono inteso;


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Visioni e profezie
di Davide Lazzaretti
Editore Carabba Lanciano
1913 pagine 96

   





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