No, fratelli, in verità non sarete in tempo; anzi vi dirò che quei che poco prima erano a voi soggetti come timidi agnelli, vi verranno incontro così furenti, avidi del vostro sangue come leoni feroci e rapaci, e vi uccideranno senza pietà, come voi non l'aveste di loro, allorchè da voi venivano oppressi.
Pensateci bene, miei cari; la condizione di queste classi è misera. Male avverrà per tutti, è vero, ma per questi avverrà tanto male che io fremo, inorridisco in pensarci. Dice lo spirito del Signore: «Io punirò gli empii per man degli empii».
Fratelli, non date retta ai tristi, se vi volessero indurre a partite di ribellione, di sommossa qualunque. Statevene al vostro posto e non desiderate che sia versato il sangue del vostro fratello, se non volete che del vostro si versi. No, non vi muova lo spirito di vendetta contro di chicchessia che a voi avesse fatto del male. Rammentatevi che la vendetta spetta solo a Dio; e poi comunque forse, la vendetta non è la giustificazione delle proprie offese, ma è barbarismo. Il perdono solo è quello che giustifica le proprie offese e porta pace e concordia. L'eroismo non consiste nell'essere barbari contro i barbari, ma verso i barbari stessi essere clementi.
Oggi che il mondo è civile, non solo si grida vendetta, sangue e morte ai tiranni, ma morte ai Papi, ai ministri di Dio, ai Re, ai suoi reggenti, e rappresentanti di essi. Ah miseri! essi non sanno quello che dicono e nè quello che fanno. Si medica forse col sangue altra ferita che versa sangue?
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