Se la cosa amata è vile, l'amante si fa vile. Quando la cosa unita è conveniente al suo unitore, li seguita dilettazione e piacere e sadisfazione. Quando l'amante è giunto all'amato, lì si riposa. Quando il peso è posato, lì si riposa. La cosa cognosciuta col nostro intelletto.
Quattro sono le potenzie: memoria e intelletto, lascibili e concupiscibili. Le due prime son ragionevoli e l'altre sensuali.
De' 5 sensi, vedere, uldir, odorato sono di poca proibizione, tatto e gusto no.
Scienzia: notizia delle cose che sono possibile presente e preterite. Prescenzia: notizia delle cose ch'è possivine che possin venire.
Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti.
I sensi sono terrestri, la ragione sta for di quelli quando contempla.
Il moto è causa d'ogni vita.
Natura non rompe sua legge.
La natura è costretta dalla ragione della sua legge, che in lei infusamente vive.
E questa sperienza si faccia più volte, acciò che qualche accidente non impedissi o falsassi tal prova, che le sperienzia fussi falsa, e ch'ella ingannassi o no il suo speculatore.
Chi nega la ragion delle cose, pubblica la sua ignoranza.
Come è più difficile a 'ntendere l'opere di natura che un libro d'un poeta.
Aristotile e Alessandro furono precettori l'un de l'altro. Alessandro fu ricco di stato, il qual li fu mezzo a osurp[ar]e il mondo; Aristotile ebbe grande scienzia, la quale li furon mezzo a osurpasi tutto il rimanente delle scienzie composte dalla somma de' filosofi.
La natura è piena d'infinite ragioni, che non furon mai in isperienzia.
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Alessandro Aristotile
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