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      Chi non punisce il male, comanda che si facci.
     
      Chi piglia la biscia per la coda, quella poi lo morde.
     
      Chi cava la fossa, questa gli ruina addosso.
     
      Chi scalza il muro, quello gli cade addosso.
     
      Chi taglia la pianta, quella si vendica con la sua ruina.
     
      Al traditore la morte è vita, perché se usa lialtà non gli è creduta.
     
      Non si po' aver ragione né minor signoria che quella di se medesimo.
     
      Più facilmente si contasta al principio che alla fine.
     
      Nessun consiglio è più leale che quello che si dà dalle navi che sono in pericolo.
     
      Aspetti danno quel che si regge per giovane in consiglio.
     
      Chi poco pensa molto erra.
     
      Chi non raffrena la volontà colle bestie s'accompagni.
     
      Chi non stima la vita, non la merita.
     
      Sicome il mangiare sanza voglia fia dannoso alla salute, così lo studio sanza desiderio guasta la memoria, e no' ritiene cosa ch'ella pigli.
     
      Non si dimanda ricchezza quella che si può perdere. La virtù è vero nostro bene ed è vero premio del suo possessore: lei non si può perdere, lei non ci abbandona, se prima la vita non ci lascia. Le robe e le esterne devizie sempre le tieni con timore, ispesso lasciano con iscorno e sbeffato il loro possessore, perdendo lor possessione.
     
      Tal'è 'l mal che non mi noce, quale il bene che non mi giova: li giunchi che ritengono le pagliucole che l'anniegano.
     
      Chi altri offende, sé non sicura.
     
      La verità sola fu figliola del tempo.
     
      La paura nasce più tosto che altra cosa.
     
      L'uomo ha grande discorso del quale la più parte è vano e falso, li animali l'hanno piccolo ma è utile e vero; e meglio è la piccola certezza che la gran bugia.


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Aforismi novelle e profezie
di Leonardo da Vinci
pagine 51