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      Al quale costui rispose:" Questa è una cosa non tua, anzi è vecchia." Questo, sentendosi mordere, rispuose:" Io ti conosco sapere sì poche cose in questo mondo, ch'io credevo che ogni divulgata cosa a te fussi per nova.
     
     
      [Due viandanti nella notte]Due camminando di notte per dubbiosa via, quello dinanzi fece gran strepido col culo; e disse l'altro compagno: " Or veggo io ch'i son da te amato". "Come?" disse l'altro. Quel rispose;" Tu mi porgi la correggia perch'io non caggia, né mi perda da te".
     
     
      [Il gioco delle brache]Uno disputandosi e vantandosi di sapere fare molti vari e belli giochi, un altro de' circustanti disse:" Io so fare uno gioco il quale farà trarre le brache a chi a me parirà". Il primo vantatore, trovandosi sanza brache: "Che no", disse, "che a me non le farai trarre! E vadano un paro di calze". Il proponitore d'esso gioco, accettato lo 'nvito, impromutò più para di brache e trassele nel volto al mettitore delle calze. E vinse il pegno.
     
     
      [Gli occhi dallo strano colore]Uno disse a un suo conoscente: "Tu hai tutti li occhi trasmutati in istrano colore". Quello li rispose intervenirli spesso. "Ma tu non ci hai posto cura? E quando t'addivien questo?" Rispose l'altro: "Ogni volta ch'e mia occhi veggono il tuo viso strano, per violenza ricevuta da sì gran dispiacere, subito e' s'impallidiscano e mutano in istran colore".
     
      [La stessa]Uno disse a un altro: "Tu hai tutti li occhi mutati in istran colore". Quello li rispose: "Egli è perché i mia occhi veggono il tuo viso strano".


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Aforismi novelle e profezie
di Leonardo da Vinci
pagine 51

   





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