22. Date le cause, la natura partorisce li effetti per più brievi modi che far si possa.
23. Ciascuno strumento debbe essere operato colla esperienza dond'esso è nato.
24. Si dimanda se li santi stanno ignudi.
25. L'omo ha desiderio d'intendere se la femmina è cedibile alla dimandata lussuria, e intendendo di sì e come ell'ha desiderio dell'omo, elli la richiede e mette in opera il suo desiderio; e intender nol pò se non confessa, e confessando fotte.
26. Domandasi se tutti li infiniti sono equali ovvero maggiori l'un che l'altro.
Rispondesi che ogni infinito è eterno e le cose eterne son d'equal premanenzia, ma non di lunghezza d'età, perché quel che in atto fu prima cominciato a dividere, ha passato più età, ma li tempi a venire son equali.
27. Sì come ogni regno, in sé diviso è disfatto, così ogni ingegno diviso in diversi studi si confonde e indebolisce.
28. Muovesi l'amante per la cos'amata come il senso e la sensibile e con seco s'unisce e fassi una cosa medesima.
L'opera è la prima cosa che nasce dell'unione.
Se la cosa amata è vile, l'amante si fa vile.
Quando la cosa unita è conveniente al suo unitore, li seguita dilettazione e piacere e sadisfazione.
Quando l'amante è giunto all'amato, lì si riposa.
Quando il peso è posato, lì si riposa. La cosa cognusciuta col nostro intelletto.
29. Quattro sono le potenzie: memoria e intelletto, lascibili e concupiscibili. Le due prime son ragionevoli e l'altre sensuali.
De' cinque sensi, vedere uldir odorato sono di poca proibizione, tatto e gusto, no.
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