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      44. Trovandosi l'acqua nel superbo mare, suo elemento, le venne voglia di montare sopra l'aria, e confortata dal foco elemento, elevatosi in sottile vapore, quasi parea della sittiglieza dell'ari[a]; e montato in alto, giunse infra l'aria più sottile e fredda, dove fu abbandonata dal foco. E piccoli granicoli, sendo restretti, già s'uniscano e fannosi pesanti, ove, cadendo, la sup[erbia] si converte in fuga, e cade del ciel[o]; onde poi fu beuta dalla secca terra, dove lungo tempo incarcerata, fe' penitenzia del suo peccato.
     
      45. Il lume è foco ingordo sopra la candela. Quella consumando sé consuma.
     
      46. Il vino consumato dallo imbriaco.
      Esso vino col bevitore si vendica.
     
      47. L'INCHIOSTRO DISPLEZZATO PER LA SUA NEREZZA DALLA BIANCHEZZA DELLA CARTA, LA QUALE DA QUELLO SI VIDE IMBRATTARE. Vedendosi la carta tutta macchiata dalla oscura negrezza dell'inchiostro, di quello si dole; el quale mostra a essa che per le parole ch'esso sopra lei compone essere cagione della conservazione di quella.
     
      48. Il foco cocendo l'acqua posta nel laveggio, dicendo che l'acqua non merita star sopra il foco, re delli elementi, e così vo' per forza di bollore cacciare l'acqua del laveggio onde quella per farli onore d'ubbidienzia discende in basso e annega il foco.
     
      49. FAVOLE. Il dipintore disputa e gareggia colla natura.
     
      50. Il coltello, accidentale armadura, caccia dall'omo le sua unghie, armadura naturale.
     
      51. Lo specchio si groria forte tenendo dentro a sé specchiata la regina e, partita quella, lo specchio riman vile.


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Scritti letterari
di Leonardo da Vinci
pagine 131